Tipologie di piani cottura:

Fornello a induzione parlante per non vedenti

Fornelli standard a Gas e piano a induzione.

Scritto da:

Giuseppe E Gloria.

Premessa:

Si raccomanda di seguire alla lettera le procedure indicate nei vari articoli e, qualora incontriate difficoltà non descritte, non procedete oltre. È di fondamentale importanza, almeno le prime volte che vi cimentate nel diventare cuochi, il farvi assistere da una persona vedente pronta ad intervenire al minimo errore.

Per quanto tanti di noi ciechi siano abilissimi ai fornelli, niente rischi prima di aver ben assimilato l’esperienza per poter operare in totale sicurezza.

Cucina al buio.

Questa rubrica, la cucina al buio,  è prettamente indicata a persone non vedenti, Tutti quei soggetti affetti da disabilità visiva  che vorrebbero iniziare a districarsi ai fornelli. Verranno riportati accorgimenti specifici dando sempre la priorità alla sicurezza. Questi articoli, che noi pubblicheremo periodicamente hanno lo scopo di insegnare e attuare tecniche specifiche, sia l’uso della strumentazione che abitualmente possiamo trovare in una cucina, sia per l’utilizzo dettagliato di apparecchiature gestibili da una persona non vedente.

Chiunque abbia l’intenzione di cucinare un buon piatto, per sé e per altri, deve prima conoscere il suo piano di lavoro, oltre che tutti gli oggetti e gli strumenti che dovrà adoperare. .

Il primo piano di lavoro, il più importante che bisogna apprendere e conoscere ,  è il piano dei fornelli dove fisicamente verranno cucinati i nostri piatti. .

Di piani cottura ne esistono di diverse tipologie, ma i più indicati e utilizzabili per persone non vedenti sono:

1) Fornelli a gas.

2) Piano a induzione.

Entriamo ora un po’ di più nei dettagli sia degli strumenti che del loro utilizzo.

Nel commercio, come citato sopra, sono due le tipologie di piani di cottura utilizzati più frequentemente:

  1. Il piano ad induzione, di certo più indicato per un cieco in quanto non presenta superfici calde che possano creare bruciature.
  2. Il classico piano di cottura con i fornelli a gas, anche questo utilizzabile da una persona cieca purché rimanga prudente nel lavoro e che lo esegua con molta attenzione.

Entrambi questi piani  di cottura sono costituiti da quattro fuochi, fornelli o piani nel caso di quelli a induzione.

Li descriveremo ipotizzando che l’utente sia posizionato di fronte al piano stesso.

Premessa importante:

Non esiste uno standard universale per la posizione dei piani, tantomeno per il sistema di regolazione. Dopo varie ricerche in rete e aver intervistato anche l’intelligenza artificiale, si è scoperto che le posizioni dei piani e dei regolatori, varia a seconda dell’azienda produttrice, del singolo modello, di come l’intero piano venga installato sulla base, può variare per una questione di visibilità. Esistono anche aziende che possono personalizzare queste posizioni. L’importante è che ogni piano rispetti le norme di sicurezza vigenti.

 Importante, soprattutto per una persona priva di vista, analizzare attentamente il manuale d’uso in dotazione e di verificare con una persona vedente che tutto corrisponda.

In questo articolo descriveremo il posizionamento più utilizzato dalle case costruttrici.

Spiegazione e dettagli

La differenza fra i due piani è notevole, quello a gas composto solitamente da 4 fuochi, predisposti come segue, sul lato destro troviamo come primo fuoco riconoscibile al tatto, più piccolo rispetto agli altri, subito a sinistra abbiamo il più grande sempre riconoscibile al tatto, la differenza tra i due fuochi è il che il piccolo può essere utilizzato per le piccole bolliture, mentre il grande è indicato per le grandi bolliture, dietro ai due fornelli di misura media sempre riconoscibili al tatto, leggermente più piccoli rispetto a quello grande ma più grande rispetto a quello piccolo, quindi di misura media.

I rispettivi fuochi vengono alimentati (accesi) da manopole predisposte così come segue:

Partendo da destra e posizionandosi di fronte al piano cottura:

Primo alimenta quello piccolo.

Secondo, alimenta il fuoco medio di destra.

Terzo,  il fuoco medio di sinistra.

Quarto, il fuoco grande.

Ricordiamo di verificare queste posizioni nel manuale del vostro piano cottura.

La stessa sequenza di manopole le possiamo in alternativa trovare sul lato destro con la seguente predisposizione: la prima manopola accende il fuoco piccolo, la seconda accende il fuoco grande, la terza manopola accende il fuoco medio di sinistra, l’ultima manopola accende il fuoco medio di destra.

Per alimentare questi fuochi, nei fornelli a gas,  occorre un’accensione che può essere già predisposta direttamente su ogni singolo fornello o, in alternativa, attraverso un’accendi gas esterno.

Le manopole che si muovono in senso orario (tenete presente l’orologio) partono da un minimo 0 a un massimo 6 a un minimo di nuovo 0 facendo un giro completo. Questo significa che un fuoco può partire da 0 al 25 % di fiamma portando la leva sul numero 3, al 50% portando la leva sul numero 6, al 75% portando la leva sul numero 9 e ritornando a 0 facendo un giro completo.

I fuochi del fornello a gas sono composti da una piastra di ottone in superficie, da un distributore di gas formato da tante piccole fuoriuscite per creare le fiammelle e in caso di accensione automatica una punta elettronica per attivare la scintilla che provocherà la fiamma del fornello. Giriamo la manopola verso destra al numero 3, in caso di accensione automatica, si dovrebbe accendere il fornello dando fuoco al gas che fuoriesce.

Nella parte alta dei fornelli, come protezione, ma anche per sostenere le pentole, sono presenti delle griglie triangolari, che di norma sono in ghisa, predisposte a croce.

Ogni punto centrale della croce corrisponde a un fuoco dove appoggiare le rispettive pentole e padelle.

Bisogna fare molta attenzione ad utilizzare il fornello a gas, perché c’è la fiamma e quindi è più facile scottarsi ma soprattutto, cosa che molti non considerano, bisogna controllare prima di accendere il fornello che non ci sia assolutamente niente di infiammabile vicino, nei dintorni, perché quando si appoggia la pentola si potrebbe allargare la fiamma e incendiare anche altre cose che sono rimaste troppo vicine.

Piano a induzione

L’altro fornello che utilizzeremo è il piano a induzione.

Di piani a induzione ne esistono in commercio varie tipologie, di norma con attivazione touch, non indicati assolutamente per persone non vedenti.

Negli ultimi tempi alcune industrie hanno incominciato a sostituire l’attivazione touch con un’attivazione a manopole. Inoltre esistono anche dei piani con attivazione a manopole a scatto. Noi consigliamo di verificare tutti questi dettagli prima dell’acquisto.  

Come nel fornello a gas, anche il piano a induzione è composto da 4 fuochi, uno a destra piccolo davanti, uno grande a sinistra e i 2 medi sopra.

La negatività per un non vedente, nel piano a induzione, è che è completamente liscio, solo in alcuni piani si riesce a riconoscere il punto del fuoco. In altri modelli, la posizione corretta si riconosce attraverso delle vibrazioni che emette il fornello stesso quando si appoggia la pentola. Possibile, in alcuni specifici casi, seguire delle linee disegnate, comunque poco avvertibili al tatto.

In alternativa oggi esistono dei pannelli marcatori in silicone acquistabili sul mercato. Questi appoggiano fisicamente su tutta la superfice  del piano a induzione. <Aderendo perfettamente al piano, si possono avere delle indicazioni tattili sulla posizione corretta dei singoli fuochi. sono pannelli altamente sicuri, con una sopportazione di calore oltre ai 200 gradi, indicatissimo per persone non vedenti.

Anche nel piano a induzione i fuochi devono essere attivati dalle manopole, sempre distribuite o sul davanti o sul lato destro con la stessa sequenza del fornello a gas.

A differenza del fornello a gas, dove si parla di calore generato da una fiamma, qui si parla di potenza di calore generato elettricamente.

La manopola, sempre seguendo il senso orario dell’orologio, partirà da 0 e proseguirà con potenza 1, potenza 2, potenza 3, potenza 4, potenza 5, potenza 6, potenza 7, potenza 8, potenza 9 e super potenza.

Le 9 potenze, a differenza della super potenza, possono essere utilizzate nello stesso modo, si intende con lo stesso principio  che si usa sul fornello a gas.

La super potenza, viene utilizzata solo nel caso in cui si voglia un’ebollizione istantanea. Da tener presente che con l’uso della super potenza si ha una maggiore energia sul fuoco da alimentare quindi una maggiore usura del fuoco stesso. Si consiglia di usare la super potenza molto raramente, solo in casi eccezionali.

Per alimentare un fuoco, bisogna chiudere un circuito magnetico predisposto sullo stesso fuoco.

Tale circuito magnetico può essere chiuso, rendendolo poi effettivamente funzionante,  solo con l’utilizzo di pentole specifiche, progettate esclusivamente per i piani a induzione.

Le pentole in alluminio, pentole in rame, pentole in altri materiali comuni per i fornelli a gas, non funzionano nei piani a induzione. Possono comunque andar bene pentole con doppio fondo in ferro. Esistono però in commercio dei piattelli in ferro, come alternativa al pentolame dedicato. Questi possono essere usati come supporto per pentole di altro materiale. Attenzione che comunque hanno una resa minore.

Il piano a induzione risulta importantissimo per un non vedente che, a differenza di un piano a gas che se non si spegne la manopola il fuoco continua ad alimentarsi, nel piano ad induzione in caso di surriscaldamento delle piastre, si spegne autonomamente grazie ai livelli di sicurezza installati. Inoltre, è consigliato perché, a parte la zona dei fuochi, tutta la superfice è totalmente fredda. Quindi ci sono meno rischi nel piano a induzione di incorrere in scottature o abrasioni da calore.

Sarà nostra cura, in articoli successivi, riportare in questa rubrica anche le marche e i singoli modelli dei piani cottura più indicati per un disabile visivo.

2 commenti su “Tipologie di piani cottura:”

  1. Volevo solo dire che i piani cottura a induzione sono controindicati per i portatori di pacemaker; io ne avevo uno che ho dovuto sostituire con un piano a piastre elettriche che non è la stessa cosa purtroppo.

    1. Gloria Stradaioli

      Ciao! questa cosa non è stata specificata perchè è un’informazione di cui non ne eravamo al corrente.

I commenti sono chiusi.